Una novità abbastanza inattesa e destinata ad influenzare (almeno in parte) le prossime elezioni americane. Facebook darà la possibilità agli utenti di disattivare le inserzioni politiche. Lo ha detto lo stesso Mark Zuckerberg in un post pubblicato ieri su Usa Today all’interno del quale ha annunciato anche una campagna per aumentare la partecipazione elettorale fornendo ai cittadini informazioni su come votare e come registrarsi sulle liste elettorali.
La decisione di sospendere le ads di natura politica arriva in uno dei momenti più difficili della storia americana, dopo il brutale assassinio di George Floyd e le conseguenti proteste contro la polizia e il razzismo sistemico andate in scena in tutte le più grandi città degli Stati Uniti.
Politica e social media: un connubio difficile
Il rapporto tra politica e social media è diventato ormai centrale all’interno del dibattito pubblico.
La stessa Facebook è stata protagonista di diverse polemiche. Sono numerose, ad esempio, le accuse ai danni della piattaforma americana di aver favorito in questi anni, in maniera indiretta, la diffusione di fake news da parte di Donald Trump e di altri movimenti politici di stampo sovranista. Ricordiamo poi tutti il caso Cambridge Analitica, uno scandalo di portata internazionale che costrinse addirittura Zuckerberg a partecipare ad un’audizione di fronte al Congresso americano per spiegare l’accaduto.
Senza tornare troppo indietro, infine, le ultime settimane sono state il teatro di un’asprissima battaglia tra Trump e Twitter dopo che il celebre social aveva segnalato un tweet del presidente americano in quanto colpevole di aver diffuso notizie non vere sul voto via email.
Il presidente americano, che da quando è arrivato alla Casa Bianca ha iniziato la sua personale guerra contro i media (su tutti Cnn), non ha digerito questo provvedimento e ha subito firmato un ordine esecutivo con il quale toglie a Twitter l’immunità legale nelle cause per i contenuti presenti sulla piattaforma (una decisione potenzialmente devastante per l’esistenza stessa dei social media).
Lo stop alle inserzioni politiche su Facebook
Il dibattito, dunque, sulla neutralità dei social network e su come debbano essere regolati gli spazi digitali è quanto mai attuale. Le pressioni, soprattutto nei confronti di Facebook, per porre un freno alle numerose e pericolose fake news diffuse sui social sono ormai sempre più forti.
E dopo aver istituito una commissione indipendente per verificare la veridicità dei contenuti presenti sulla piattaforma, Facebook ha deciso di andare oltre dando la possibilità agli utenti di bloccare le inserzioni di carattere politico.
Penso che Facebook stia contribuendo a rafforzare la nostra democrazia per il 2020 e gli anni a venire. E per chi ne ha abbastanza delle elezioni, stiamo introducendo la possibilità di eliminare del tutto le inserzioni politiche. Ma questo non ci impedirà di ricordarti comunque di andare a votare.
– Zuckerberg su Usa Today
Questa funzione sarà disponibile, almeno in un primo momento, solo per un gruppo limitato di utenti negli Stati Uniti. Qualora dovesse essere implementata in vista delle elezioni americane sarebbe un duro colpo sia per Trump che per Biden. Soprattutto in un contesto senza incontri, comizi elettorali e volantinaggio porta a porta, i social e il web diventano uno strumento imprescindibile per veicolare il proprio messaggio, mobilitando la propria base e raggiungendo gli indecisi.
Dare la possibilità ai cittadini americani di bloccare le inserzioni di un determinato personaggio politico significa invece limitare pesantemente la campagna elettorale dei candidati.
Vedremo, allora, nei prossimi mesi quali saranno gli sviluppi di una vicenda che è destinata a segnare il futuro delle prossime elezioni americane e non solo.