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Turismo in Calabria: cosa abbiamo scoperto navigando su Google (e non solo)

PREMESSA: la ricerca che vi presenteremo può essere effettuata praticamente da chiunque. Abbiamo utilizzato, infatti, qualche ora di lavoro, tanta pazienza, dei tool gratuiti e abbastanza semplici da usare come Google Trends, Keyword Tool, Seo Zoom e Ubersuggest . Ci riserviamo, in futuro, di sviscerare ancora di più l’argomento considerata la sua rilevanza per l’economia e l’immagine stessa della Calabria.

La Calabria è una destinazione turistica? E soprattutto è in grado di reggere il confronto con le altre regioni del Sud? Stando alle ultime classifiche di settore sembrerebbe di sì.
Ci ha colpito, in particolare, una ricerca che ha avuto grande risalto sui siti di informazione regionali. Secondo questo studio presentato nei giorni scorsi in Senato dal Dipartimento Europeo della Reputazione (UCEE) Bruxelles, la Calabria sarebbe addirittura nella top-5 delle regioni italiane per reputazione turistica a livello internazionale. Un risultato incoraggiante e quasi strabiliante.

Abbiamo deciso allora di verificare la veridicità di questo studio. E di farlo sul nostro campo preferito ovvero il web (secondo un recentissimo studio di Unioncamere Calabria solo il 35% dei turisti che visitano la Calabria ha utilizzato il web prima di scegliere la nostra regione, un dato sotto la media italiana che deve farci preoccupare).

La Calabria su Google Trends: tanta cronaca, qualche tragedia, poco turismo 

La prima domanda che ci siamo posti è la seguente: cosa vuole trovare l’utente quando digita la parola “Calabria” sui motori di ricerca?

Chi vuole informazioni sulla Calabria navigando su Google raramente lo fa per motivi di natura turistica.

Google Trends rappresenta sicuramente uno degli strumenti più immediati per monitorare le tendenze del momento e comprendere le esigenze di chi naviga online. In questo caso Trends è in grado di dare una prima (importante) risposta al nostro quesito.

calabria su google trends

la calabria su google

 

La ricerca prende in considerazione il periodo che va dall’1 luglio 2018 all’1 luglio 2019. Analizzando le query associate alla chiave Calabria, ovvero le domande che gli utenti effettuano al motore di ricerca, notiamo subito che sono quasi inesistenti quelle attinenti al settore turistico. Detto in parole povere: chi vuole informazioni sulla Calabria navigando su Google raramente lo fa per motivi di natura turistica.

Le query principali, infatti, riguardano argomenti come il meteo, i siti di cronaca (vedi Il Corriere della Calabria e Stretto Web) e l’attualità in generale. Le uniche due chiavi riconducibili al tema turismo sono “mare calabria” e “villaggio calabria”, presenti rispettivamente all’ottavo e al dodicesimo posto nella classifica delle query più cercate. Sono assenti, ad esempio, le query riguardanti i prodotti dell’enogastronomia locale che lo studio di Unioncamere Calabria citato sopra definisce come la principale ragione di visita della Calabria.

Qualcuno potrebbe obiettare il fatto che in prima posizione troviamo “Reggio Calabria” che è a tutti gli effetti anche una località turistica. Basta, però, esplorare questa query per comprendere subito quali sono i motivi di ricerca dell’utente.

Anche in questo caso dominano le domande di ricerca legate al meteo e all’informazione; mentre per trovare il primo quesito di natura turistica dobbiamo scorrere la graduatoria fino al diciassettesimo posto quando appare quasi magicamente la query “hotel reggio calabria”.
I risultati appena esposti sono confermati da un piccolo e sempre utile esperimento che abbiamo effettuato e che vi consigliamo di replicare: scrivete su Google “Calabria” e analizzate i suggerimenti di ricerca. Ecco, sarà difficile trovare dei suggerimenti legati al turismo.

 

Dati elaborati da Keywordtool.io

Non va meglio, infine, se ci concentriamo solo sugli argomenti in crescita nell’ultimo anno.

Qui a farla da padrone sono per lo più domande di ricerca che riguardano stati di calamità naturale (nello specifico “alluvioni“) tragedie e curiosità (vedi alla voce “squalo in calabria“), non certamente mare, montagna, cultura e vacanze.

Calabria vs Puglia: un confronto impietoso 

I dati appena proposti sono sicuramente influenzati dal fatto che le ricerche sulla Calabria vengono effettuate soprattutto dai calabresi stessi che cercano informazioni legate alla propria vita quotidiana (cronaca e meteo per l’appunto) e solo raramente pensano alla propria regione in chiave turistica. A questo punto, allora, abbiamo deciso di avventurarci in un confronto arduo, consapevoli del “rischio” ma animati dalla volontà di comprendere quanto sia indietro la Calabria in materia di reputazione turistica sul web. Il termine di paragone scelto è una regione che è diventata negli ultimi 10-15 anni un vero e proprio modello nel campo del marketing territoriale: la Puglia.

Calabria e Puglia hanno diversi aspetti in comune sia in positivo che in negativo. Entrambe possiedono spiagge dal sapore quasi selvaggio e primitivo, un mare cristallino in grado di attrarre turisti provenienti da tutto il mondo; non mancano poi i borghi, i parchi naturali e le città dal grande patrimonio artistico e culturale che rappresentano sempre una risorsa incommensurabile dal punto di vista turistico.
Ci sono poi anche dei deficit comuni. Uno su tutti? La carenza di infrastrutture che rende sia la Calabria che la Puglia due località estremamente complesse da raggiungere.

La Puglia, però, è riuscita a superare, almeno in parte, le difficoltà investendo risorse pubbliche e private nel marketing territoriale e nella creazione di un’offerta turistica integrata. Oggi il brand Puglia è conosciuto in tutto il mondo e località come il Salento e il Gargano sono tra le mete turistiche italiane più richieste.

Ma ritorniamo alla nostra ricerca sulla reputazione turistica sul web e applichiamo lo stesso metodo analizzando la keyword Puglia su Google Trend. I risultati sono decisamente diversi rispetto alla chiave Calabria. 

 

Vi ricordate le query più cercate in relazione alla chiave Calabria? In quel caso solo due avevano attinenza turistica, qui la situazione è completamente ribaltata: ben 11 query su 15 riguardano località balneari pugliesi, città turistiche o ricerca di informazioni sulle strutture ricettive.
Il confronto diventa ancora più impietoso se effettuiamo una comparazione diretta tra Calabria e Puglia su alcune keyword specifiche legate al comparto turistico.

La sfida, come si evince dai grafici di Trends, è a tutta appannaggio degli amici pugliesi. Il risultato non ci stupisce affatto e non necessariamente è una “colpa” del sistema Calabria (o almeno non del tutto). Come spiegato in precedenza la regione Puglia, intesa anche e soprattutto come istituzione, è riuscita a creare un’identità territoriale forte, riconoscibile e soprattutto attrattiva agli occhi dei turisti che riescono a trovare online un’enorme quantità di informazioni sulle spiagge da visitare, le bellezze culturali e paesaggistiche da ammirare, le attività da svolgere durante la loro permanenza.

Prima del viaggio: cosa trova sul web il (potenziale) turista

L’esperienza turistica, quindi, inizia già in rete con il visitatore che inizia ad immergersi nella cultura e nelle tradizioni pugliesi sin dal momento della ricerca. La user experience del turista che vorrebbe visitare la Calabria è invece più farraginosa. Potrebbe aiutare, da questo punto di vista, avere un portale ufficiale del turismo calabrese, dove sono indicati tutti i luoghi da vedere, le opere d’arte presenti, le spiagge migliori e le specialità culinarie.
Non stupitevi: questo sito esiste già da diversi anni (dal 2017 per la precisione) e si chiama www.turiscalabria.it.

Ma i risultati? Piuttosto modesti. Poche persone conoscono l’esistenza di questo portale soprattutto fuori dalla Calabria. Il motivo? La sua indicizzazione su Google. Se utilizziamo keyword come”turismo calabria”, “mare calabria”, “cosa vedere in calabria”, infatti, i primissimi risultati di ricerca NON ci portano al portale ufficiale della Regione Calabria, ma ad altri siti sul turismo calabrese (alcune volte sponsorizzati su Google) abbastanza scarni in termini di informazioni fornite al potenziale turista. Le risposte migliori arrivano dai vari travel365, expedia o tripadvisor che, com’è noto, non sono siti dedicati esclusivamente all’esperienza turistica calabrese. Tutto ciò provoca una forte di dispersione di traffico e rende il processo di ricerca lungo, complesso e a volte incompleto.

Per avere un termine di paragone, il portale ufficiale della Regione Puglia (www.viaggiareinpuglia.it) è primo su Google per la chiave “turismo puglia” e secondo i dati di Seo Zoom e di Uber Suggest fa registrare circa 150mila visite mensili (56mila visite derivate dalle keyword organiche) con oltre 21mila keyword posizionate.

Dati elaborati da Seo Zoom

Dati elaborati da Ubersuggest

Le preferenze dei turisti

Abbiamo deciso di dedicare l’ultima parte di questo post alle singole località turistiche. Partiamo da dove abbiamo concluso l’ultima parte, ovvero dai portali ufficiali sul turismo delle Regioni Puglia e Calabria. È utile anche in questo caso effettuare un confronto per comprendere quali sono le mete più attrattive e quali sono le differenze tra le “punte di diamante” calabresi e quelle pugliesi.

Dati elaborati da Uber Suggest

 

Dati elaborati da Uber Suggest

Secondo i dati forniti da Uber Suggest la chiave con il maggior volume di traffico sul sito turiscalabria.it è Lamezia Terme. Il motivo è piuttosto scontato: a Lamezia Terme è presente il principale aeroporto internazionale della regione, quindi è facile capire perché le ricerche si concentrino principalmente su questa chiave. Poco più indietro troviamo altre località turistiche come Cosenza, Castrovillari, Amantea e San Nicola Arcella.
In Puglia, invece, domina come prevedibile la keyword Salento che fa registrare ben 18mila visite sul portale ufficiale pugliese contro le 3 mila della chiave calabrese più cercata, ovvero Lamezia Terme.

Per concludere questa ricerca cambiamo leggermente la nostra prospettiva e ci spostiamo sul social più utilizzato quando dobbiamo immortalare i nostri momenti migliori in vacanza: Instagram.
Come è noto, ormai, Instagram è il social più utilizzato dai giovani, oltre ad essere quello che ha fatto registrare la crescita più grande negli ultimi anni. Analizzando gli hashtag più frequenti possiamo avere il polso della situazione sui trend, anche turistici, del momento.

Per quanto riguarda la Calabria, a farla da padrone su Instagram, come prevedibile, sono le città più grandi con gli hashtag #ReggioCalabria (oltre 600mila menzioni), #Cosenza e #Catanzaro ai primi tre posti. Tra le località prettamente turistiche il primato è di #Tropea (quasi 400mila menzioni) seguita da #Scilla e #Soverato. Bene anche Praia a Mare, Diamante e Pizzo (NOTA: la quantità di menzioni di queste ultime due mete è influenzata dalla note omonimie, quindi è difficile stabilire con esattezza la quantità e la frequenza delle menzioni).

 

I numeri su Instagram delle città e delle località marittime calabresi sono abbastanza positivi e riescono tutto sommato a competere con quelli della maggior parte delle mete turistiche pugliesi, fatta eccezione per il Salento il cui hashtag sfiora quota 4 milioni (!) in termini di menzioni.

Il divario, invece, diventa più cospicuo se analizziamo gli hashtag “regionali” come #Calabria vs #Puglia; #igerscalabria vs #igerspuglia; #calabriadaamare vs #pugliagram e potremmo proseguire all’infinito. Questi dati sono l’ennesima dimostrazione della capacità pugliese di costruire un brand regionale forte attorno al quale gravitano altre realtà territoriali altrettanto riconoscibili (vedi il Salento) ma comunque dipendenti dal “marchio principale”: il sistema Puglia.

 

 

 

La Calabria, invece, si presenta come una realtà più frammentata ma che, allo stesso tempo, non è ancora riuscita a creare dei piccoli brand territoriali  (es. l’area dello Stretto, Tropea, il Tirreno Cosentino, la Sibaritide o la Sila) in grado di trainare l’intera regione.
Le potenzialità esistono e sono ancora inespresse: manca, come detto più volte, un’offerta turistica integrata e una strategia comune di marketing territoriale. Solo investendo in queste due aree potremo migliorare sia la nostra reputazione sul web che in generale il nostro bacino turistico.

Giuseppe Critelli
Giuseppe Critelli