L’utilizzo delle parole, la capacità di raccontare storie e di coinvolgere le persone, siano esse clienti, consumatori o elettori attraverso la tecnica dello storytelling, è una delle strategie di marketing più utilizzata al giorno d’oggi. Stimolare la curiosità di sapere e l’immaginazione di un potenziale cliente mediante una serie di narrazione di storie facilita l’engagement verso un determinato brand.
Lo storytelling è un’antica tecnica di comunicazione che può essere applicata in tantissime forme ed impiegata in modi diversi, in base agli obbiettivi che si vuole raggiungere ed al contesto sociale e culturale in cui viene utilizzato.
Una campagna elettorale permanente
Oggi la comunicazione politica post-moderna è caratterizzata dalla frammentazione dei messaggi politici, da una diffusa atomizzazione del corpo elettorale e da una sfiducia generalizzata verso le istituzioni. È molto difficile per i mass-media tradizionali imporre un’agenda setting di priorità politiche, poiché vengono continuamente e simultaneamente scavalcati dalla rapidità dei nuovi media.
La campagna elettorale è da sempre l’argomento privilegiato della comunicazione politica, tuttavia lo spazio temporale delle campagne elettorali si è completamente dilatato fino a divenire “permanente”. Con una campagna elettorale permanente, l’obbiettivo degli attori politici è quello di avere una visibilità costante presso l’elettorato, in modo da stabilire con i cittadini/elettori una connessione diretta.
Le ultime campagne elettorali dimostrano che chiunque può intervenire attraverso i social o i programmi televisivi, nel dibattito politico, ben diverso però per un politico/candidato è stabilire una connessione emotiva con il corpo elettorale, essere in grado di dettare l’agenda delle priorità, creando una propria rete di diffusione virale.
Comprendere emotivamente l’elettorato
Proprio per questo gli attori politici cercano di adottare strategie sempre più trasparenti, obbligati dall’interattività dei new media, e lottano per diventare loro stessi delle vere e proprie rappresentazioni collettive, puntando ad avere intorno a sé “audience” importanti. Per fare questo è importante conoscere il proprio pubblico, essere consapevoli dei problemi economici e sociali, comprendere le differenze generazionali e culturali, cercando di intuire e di prevedere come verrà percepita la comunicazione del candidato. Inoltre risulterà indispensabile sapere quali sono le motivazioni profonde e i problemi che possono orientare le storie e di conseguenza individuare quegli episodi simbolici in grado di parlare dei problemi che l’individuo desidera trattare.
Le storie saranno poi restituite al pubblico attraverso processi di posizionamento narrativo, utilizzando i diversi strumenti mediali che devono essere coerenti con la narrazione che si è deciso di seguire.
Imporre la propria agenda di priorità
Il politico/candidato dovrà essere in grado di raccontare la propria identità, un’identità condivisa con la storia collettiva, utilizzando un linguaggio e delle metafore che risultino coerenti alla percezione del pubblico/elettorato, evitando di entrare nell’agenda politica degli avversari e infine provocare un effetto contagio della sua narrazione grazie ad internet e ai social network.
Coloro i quali saranno in grado di raccontare la loro storia, la loro narrazione all’interno del flusso rapido e simultaneo degli eventi interpretando al meglio i fili narrativi, le identificazioni simboliche e le metafore, saranno probabilmente in grado di vincere un’elezione o di dettare l’agenda politica di tutti gli altri.